Prato, come curarlo in primavera?

Prato, come curarlo in primavera?

Con l’inizio della primavera, quando le giornate finalmente si intiepidiscono, anche il prato ricomincia a vivere. Per farlo riprendere bene, e una buona ripresa è metà dell’opera per avere un manto in forma, spendete un po’ di tempo per accudirlo dopo il riposo invernale. Le cure primaverili servono all’erba per evitare piccoli fastidi o veri e propri disastri nella successiva stagione estiva, che impiegherebbero ben altro tempo e denaro per essere sanati. Dunque: pronti per il check-up?

Esame di salute

Per prima cosa, pulite la superficie con la scopa metallica o il rastrello, eliminando foglie, rametti e detriti vari. Se avete l’impianto d’irrigazione, controllate gli irrigatori, ripulendoli da fogliame e residui e accertandovi che funzionino. Se avete tubi di gomma esterni, provateli per vedere se hanno fessure o crepe.

Ora esaminate il manto erboso. Il colore non è soddisfacente? Procedete con la concimazione. Ci sono piante infestanti? La soluzione è il diserbo, manuale o chimico. Si vedono numerosi buchi, con terreno nudo? Pensate a una trasemina. Nella vostra zona è già arrivato il caldo? Effettuate il primo sfalcio.

La concimazione primaverile del prato

Per dare l’idea dell’importanza della concimazione, basti dire che da essa dipende al 90% la buona ripresa dell’erba dopo il riposo invernale.

Il principale elemento nutritivo di cui il prato avrà bisogno è l’azoto (N), indispensabile in questo periodo perché consumato in abbondanza per la ripresa della crescita fogliare. Segue il fosforo (P), che serve per la crescita delle radici. Il potassio (K) è utile per incrementare la resistenza alle malattie e alle avversità climatiche. Infine, ferro (Fe), magnesio (Mg) e altri microelementi sono necessari per la formazione della clorofilla e l’accrescimento. 

Prendete un prodotto specifico per tappeti erbosi, di tipo granulare a lenta cessione, da distribuire uniformemente sulla superficie erbosa. Se il prato è grande, avvaletevi dello spandiconcime, da trascinare con passo regolare e soprattutto senza passare due volte nella stessa striscia d’erba. Dopo la distribuzione, annaffiate leggermente per favorire l’assorbimento delle sostanze nutritive. 

Le tipologie di concime

Qui da Casanatura per la concimazione del prato ci affidiamo da anni ai prodotti specifici sviluppati da ICL, leader nel settore. In particolare tra i concimi della linea Landscaper pro vi consigliamo:

Il concime Maintenance, specifico per la manutenzione dei prati già avviati. Si caratterizza per una lunga durata d’azione, aiuta lo sviluppo sano e regolare dell’erba in tutte le sue fasi di crescita, ha un effetto rinverdente ed intensifica la colorazione. L’utilizzo di questo concime è consigliato tra fine febbraio e maggio.

Il concime Stress Controll, invece, è quello che fa per voi per preservare i tappeti erbosi dai periodi dell’anno caratterizzati da forti sbalzi termici. Ha un effetto ideale prima di periodi di forte caldo e prima dell’arrivo della stagione fredda, dato che la sua formulazione aumenta la tolleranza alle temperature estreme, grazie all’apporto di potassio che serve a rinforzare le pareti cellulari dell’erba e renderla più resistente. Si consiglia di utilizzarlo a partire dal mese di maggio e prima dell’inverno, intorno a settembre-ottobre.

Nel caso in cui, invece, stiate creando da zero il vostro prato, sia con la semina che con la posa delle zolle già pronte, il concime ideale sarà il New Grass. Il suo effetto principale, infatti, grazie all’elevato contenuto di fosforo, è quello di stimolare la crescita radicale, permettendo un insediamento vigoroso del nostro manto erboso e ponendo le basi per un prato forte e sano.

Rimozione delle infestati dal prato

Un prato libero da erbacce non si improvvisa. Per non averle, primariamente bisogna aver scelto sementi certificate, come quelle ICL che trovate qui in vivaio, adatte all’esposizione, e aver lavorato bene il terreno liberandolo da radici preesistenti.

Il manto erboso deve essere trattato sempre bene (regolarmente concimato, irrigato e tosato). Se ciononostante le erbacce spuntano, quelle di taglia grande, se non troppo numerose, si estraggono a mano con un apposito attrezzo estirpatore. Se l’infestazione è molto estesa, si interviene con diserbanti, accertando prima quali siano le malerbe.

Se sono dicotiledoni, prendete un diserbante per infestanti a foglia larga, come il diserbante specifico Giarden della Cifo. È selettivo e salva le graminacee prative. Va distribuito su malerbe non più grandi di 5-7cm, per garantire l’assorbimento. Nelle 24 ore successive non bisogna irrigare il prato, per non invalidare il trattamento.

Se le infestanti sono graminacee, si agisce con diserbanti per foglia stretta. In questo caso un’ottima opzione è Foxtail della Copyr. Il momento giusto è in genere la fine di aprile o l’inizio di maggio.

Attenzione: scegliete sempre diserbanti specifici per il prato. I diserbanti totali, infatti, eliminano anche le essenze del tappeto erboso. E naturalmente, seguite sempre alla lettera le istruzioni per l’uso. 

Il primo sfalcio

Il taglio del tappeto erboso è indispensabile sia per fattori estetici che per permettere una buona compattezza dello stesso, stimolando la vegetazione.

Il primo taglio alla ripresa vegetativa primaverile, così come il primo taglio su un prato fresco di semina o di posa, non deve mai essere troppo drastico. Si parla di asportare più o meno il 30% dell’altezza totale, non scendendo quindi sotto i 6-8 cm. Se l’effetto desiderato è più corto, è meglio arrivarci con due o tre tagli successivi, in modo da non stressare l’erba e non superare mai le altezze consigliate per ogni varietà.

Quando possibile è sempre bene raccogliere il residuo del taglio, per eliminare eventuali semi di infestanti e prevenire la formazione del feltro, una zona tra il terreno e il fusto dell’erba dove si accumula materiale organico che con il tempo può diventare compatto ed impedire un corretto drenaggio, rendendo l’erba esposta ad attacchi fungini. Meglio quindi rastrellare e spazzolare il terreno dopo ogni taglio.

In giardini più vecchi, dove lo strato di feltro si è già creato, si può intervenire con rastrelli a denti sottili, preferibilmente in primavera-estate, quando l’erba è più vigorosa e resiste meglio allo strappo.

Fondamentali sono gli attrezzi, che devono essere sempre affilati e puliti. Lame poco affilate o sporche possono provocare tagli sfilacciati e favorire l’insorgenza di diverse malattie.

Si ringrazia AICG – Associazione Italiana Centri di Giardinaggio per la collaborazione.

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