La Lavanda è un arbusto sempreverde molto conosciuto per il suo incredibile profumo.
Ha uno sviluppo contenuto, al massimo raggiunge un metro di altezza, nelle diverse varietà disponibili, e crea bei cespugli rotondeggianti, molto caratteristici.
La profumazione, più o meno intensa a seconda della varietà coltivata, non si trova nel fiore, ma dipende dalla presenza di un olio aromatico all’interno delle foglie, che si diffonde nell’aria quando la pianta viene sfregata. Come in molte piante mediterranee, la presenza di un profumo così intenso si è originariamente sviluppata come difesa della pianta al pascolamento degli animali. Negli anni, tuttavia, le sue note aromatiche gradevoli e caratteristiche ne hanno fatto un’arma vincente per la diffusione della pianta, adesso coltivata ovunque con grande successo.
Le varietà di Lavanda
Tra le varietà più diffuse in commercio la più profumata è sicuramente la Lavanda angustifolia, che raggiunge un’ottima altezza e ha foglie chiare e fiori color malva, mentre quella più apprezzata per la fioritura è la Stoechas, originaria di climi più freddi, che presenta fiorellini violette riuniti in spighe corte molto compatte.
Ne esistono tuttavia molte altre, come la Dwarf blue, una varietà nana ottima per bordure, o la Pinnata, la varietà più alta, incredibilmente ornamentale in aiuole miste di piante mediterranee.
Come coltivarla
La Lavanda ha bisogno di posizioni calde e soleggiate. Non ha difficoltà a superare l’inverno, il freddo non è un particolare problema in esemplari ben radicati. Viceversa bisogna prestare attenzione alle annaffiatura: è una pianta che sopporta poco i ristagni idrici. Nella coltivazione domestica quindi è sempre bene accertarsi che il terreno sia asciutto prima di bagnare nuovamente. Se la stai coltivando in vaso ricordati di svuotare l’acqua stagnante che si accumula nel sottovaso.
Date queste necessità idriche prediligete terreni ben drenati, non argillosi, e concimazioni regolari.
