Piante grasse

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Le piante grasse sono sicuramente quelle con le forme più curiose e particolari che suscitano da sempre la curiosità anche dei meno esperti.

Se anche tu vuoi affacciarti a questo particolarissimo mondo verde ti diamo alcuni piccoli consigli di gestione.

Le piante grasse: l'esposizione

Capire dove posizionare le piante grasse è il primo passo per assicurare loro benessere e bellezza. La posizione scelta deve essere ben illuminata e calda, senza bruschi sbalzi termici. 

È possibile coltivarle all’esterno in pieno sole, ma va fatto in maniera graduale, in modo che abbiano il tempo di adattarsi. Non possiamo ad esempio comprarle ed esporle direttamente al sole in piena estate: l’eccessivo calore può provocare scolorimento delle foglie e procurare stress alla pianta.

Viceversa un’esposizione esterna che inizia in primavera o in autunno darà loro il tempo di ambientarsi pian piano alla nuova collocazione e di reagire meglio alle forti temperature estive.

Se hai il dubbio che la tua pianta stia ricevendo troppo sole osservala con attenzione: se il colore è cambiato dal verde al rossiccio è meglio spostarla in una posizione più ombreggiata.

Piante grasse: le varietà

Le varietà che si adattano più facilmente alla coltivazione all’aperto sono cactacee ed euphorbiaceae, le quali nelle nostre zone, con clima mite, possono restare all’esterno anche per tutto l’anno, con l’accortezza di ripararle dalle piogge troppo intense e dai, seppur minimi, rischi di gelate invernali.

Per la coltivazione in casa è fondamentale trovare una posizione sufficientemente luminosa, ed è importante garantire anche una buona aerazione, evitando sbalzi termici troppo bruschi. Ad esempio è bene evitare le stanze eccessivamente climatizzate in estate, poiché gli eccessi di freddo danneggiano con facilità i tessuti morbidi e pieni di acqua delle piante grasse.

Le varietà che più facilmente si adattano alla coltivazione domestica, e che sopportano meglio anche qualche errore di gestione da parte nostra sono le crassulacee e le kalanchoe.

Echeveria e Hawortia in vaso ceramica
Echeveria e Hawortia in vaso ceramica

Piante grasse: come annaffiare

Su come annaffiare una pianta grassa circolano tantissimi falsi miti ed è quindi normale trovarsi un po’ spaesati. Quante volte abbiamo sentito ripetere che “La pianta grassa non ha bisogno di acqua”! Ovviamente è un’idea completamente sbagliata: tutte le piante hanno bisogno di acqua e sostanze nutritive per crescere al meglio.

Il fattore importante è capire piuttosto quando e quanto bagnare.

Durante il periodo vegetativo, cioè in primavera-estate quando la pianta comincia a crescere e fiorire, le annaffiature devono essere abbondanti ma diradate nel tempo

Durante il periodo di riposo, ovvero con la stagione fredda, le annaffiature devono essere invece molto moderate, ma sempre evitando che il terriccio si dissecchi completamente. 

Cosa significa? 

Quando annaffi devi fare in modo che il terreno, che sia in vaso o in aiuola, si inzuppi per bene.

Nel caso di piante in vaso devi aspettare che l’acqua inizi ad uscire dai fori sotto il contenitore. Dopodiché, prima di bagnare nuovamente, devi verificare che tutto il terriccio si sia asciugato. Presta attenzione che non sia asciutta solo la superficie, ma anche il terriccio che si trova all’interno.

Per capire questo puoi prendere in mano il vaso e regolarti in base al peso, un vaso pieno d’acqua è ovviamente più pesante di uno asciutto, oppure basterà inserire un dito all’interno del vaso e sentire se in profondità la terra è asciutta o ancora umida.

Cosa succede se bagno troppo poco?

La conseguenza più grave è ovviamente la morte della pianta. Troppo caldo e poca acqua fanno morire qualunque essere vivente, anche le piante grasse. 

Anche senza arrivare a questi eccessi le radici della pianta, quando bagniamo troppo poco, si sviluppano solo in superficie, per cercare di catturare tutta la poca acqua disponibile, restando quindi più esposte alle intemperie e agli attacchi degli insetti.

Il risultato è quindi una pianta debole, male ancorata al vaso e soggetta a stress e malattie. 

Altra leggenda metropolitana riguarda l’annaffiatura con gli spruzzini. Non è vero che le piante grasse si annaffiano meglio in questo modo- Prima di tutto perché in questo modo, si fornisce troppa poca acqua ed inoltre lo spruzzino bagnerà non solo il terreno, ma anche il fusto e le foglie della pianta. Questo, a causa dei nostri climi già sufficientemente umidi, può portare facilmente a marciumi e malattie fungine.

Piante grasse: quando rinvasare

Il rinvaso va effettuato solo quando la pianta ha occupato con le radici tutto lo spazio disponibile. Alcune tipologie, come i grusoni, cominciano a cambiare forma nel momento in cui hanno bisogno del rinvaso, allungandosi rispetto alla classica forma tonda.

La differenza di misura nel nuovo contenitore deve essere graduale, evitando di passare da un vaso piccolo ad uno molto più grande.

Il motivo è nella naturale crescita della pianta: le radici cercano sempre la zona dove si accumula maggiormente l’acqua, che, nel caso di vasi coincide con i bordi e il fondo. Finché non raggiunge questa “miniera d’acqua” essenziale per la sua sopravvivenza la pianta blocca le altre funzioni vegetative, quindi non cresce e non fiorisce. Un rinvaso graduale, perciò, garantisce uno sviluppo armonioso e più veloce della pianta.

Il terriccio deve essere drenante e possibilmente composto da una miscela di torba, sabbia e piccoli inerti come pietre o pomice, per evitare ristagni idrici dannosi per la pianta. Abbiamo disponibili in vendita diverse soluzioni specifiche già pronte all’uso che possono aiutarti in questo.

Piante grasse: come concimare

La concimazione per le piante grasse deve essere effettuata in primavera-estate, ossia quando la pianta vegeta, cresce e forma i fiori, e preferibilmente con prodotti specifici. Questo perché le piante grasse preferiscono delle concentrazioni più basse di elementi, ed è facile eccedere nelle dosi utilizzando dei concimi universali.

Nel caso di piante in vaso preferisci la concimazione liquida, in cui i nutrienti sono subito disponibili per l’assorbimento da parte delle radici e non rischi che vadano persi con le annaffiature successive.

Viceversa nel caso di piante coltivate in aiuola sarà meglio utilizzare concimi granulari o in polvere, che, sciogliendosi lentamente nel terreno, arricchiranno tutta la zolla e favoriranno la radicazione e la crescita della pianta.

Cactacee in varietà

Le diverse famiglie botaniche delle piante grasse

Le piante grasse sono un mondo davvero enorme, e per chi ci si avvicina certe volte è difficile comprendere le affinità o le differenze tra le diverse tipologie

Ti raccontiamo quali sono le principali con alcune delle varietà più conosciute:

Famiglia AGAVACEAE

Si tratta della famiglia delle Agavi ma anche di piante non grasse, come la Yucca. Queste piante sono quasi tutte originarie della zona del Messico, e prediligono climi caldo-temperati e tropicali.

Per saperne di più sulle Agavaceae leggi qui.


Famiglia AIZOACEAE

Sono piante caratterizzate in particolar modo da foglie succulente o ridotte. L’esponente più conosciuto della famiglia sono certamente i Lithops, o Pianta sasso. Sempre di questa famiglia fa parte anche una pianta diffusa in primavera per il suo bel fiore, il Lampranthus.


Famiglia ASPHODELACEAE

È la famiglia di appartenenza delle diverse varietà di Aloe, e le piante di questo gruppo prediligono climi temperato-caldi e aridi.


Famiglia APOCYNACEAE

Piante delle regioni tropicali e subtropicali, moltissime delle quali velenose se ingerite. Sono comprese in questa famiglia anche piante non succulente, come la Plumeria e l’Allamanda. Tra le varietà succulente le più diffuse sono i Pachypodium e la splendida Stapelia.


Famiglia CACTACEE

La principale e più rappresentativa delle piante grasse. Le Cactacee sono caratterizzate da apparati radicali profondi, dalla mancanza quasi totale di foglie e dal fatto che il processo di fotosintesi avviene all’interno del fusto. Tutte le cactacee producono fiori, solitamente grandi e molto colorati, ma che durano pochissimo tempo, anche solo un giorno, e spuntano solo quando la pianta raggiunge la maturità sessuale.

I generi più diffusi delle cactacee sono gli Astrophytum, i Cereus, gli Echinocactus, gli Epiphyllum, le Mammillaria e le Opuntia.


Famiglia CRASSULACEAE

Famiglia con migliaia di specie succulente, diffuse in praticamente tutto il mondo. Le più conosciute sono i Cotyledon, le Crassule e le Echeverie.